Una fiaba dalla tradizione oscura che guarda al futuro con speranza

Non credo esistano fiabe più oscure per tema e tradizione de Il pifferaio magico di Hamelin. E non a caso, infatti, Antonella Toffolo, che ha illustrato la traduzione di Umberto Fiori e Livia Brambilla per l’edizione di Topipittori, ha scelto il nero. Il bianco e nero, dovrei dire più propriamente, anche se, di fatto, il bianco passa inosservato e si riduce agli occhi come un mezzo neutro per sottolineare la drammaticità del tratto di carbone.

Il pifferaio magico di Hamelin, Robert Browning, Antonella Toffolo - 2007, Topipittori
Il pifferaio magico di Hamelin, Robert Browning, Antonella Toffolo – 2007, Topipittori

Questa ballata di Robert Browning, poi resa in prosa dai fratelli Grimm, è una delle opere più celebri e amate della letteratura inglese per ragazzi. Come ho già avuto modo di sottolineare in un’altra occasione, inserirla nella collana delle “fiabe quasi classiche” è un’idea eccellente perché le illustrazioni così cariche di drammatica contemporaneità davvero sembrano danzare in pieno equilibrio con le parole antiche. Parole e immagini danzano con competenza di passo e al contempo come preda di una musica magica che le coinvolge e trascina. Come se fossero esse stesse ebbre della musica del pifferaio magico.

È una fiaba che, come un velo nero, si stende implacabile sui vizi umani, e sul principe dei vizi: l’ingratitudine, e punisce senza pietà. Il pifferaio libera la città di Hamelin dai ratti, li strega con la sua musica magica e li induce a tuffarsi nel fiume e annegare. La città, libera dalla piaga si rivela ingrata e ingiusta, non tiene fede alla parola data e dimentica la situazione misera da cui il pifferaio l’ha liberata. Il pifferaio da parte sua è spietato, non perdona e punisce nella maniera più terribile possibile. Riducendoli a prede con il suo flauto magico, trascina nel ventre di una montagna tutti i bimbi di Hamelin, spegnendo con un unico soffio le speranze della cittadina.

Il pifferaio magico di Hamelin, Robert Browning, Antonella Toffolo - 2007, Topipittori
Il pifferaio magico di Hamelin, Robert Browning, Antonella Toffolo – 2007, Topipittori

L’origine di questa fiaba è antichissima. I documenti degli storici raccontano che nella città tedesca nel tardo Medioevo scomparvero nel nulla centotrenta bambini. Alcuni indicano la peste come responsabile di questa scomparsa, altri fanno riferimento alla famosa “crociata dei bambini”, altri ancora, e noi ammicchiamo a questa possibilità, pensano che i bimbi siano andati a fondare una città migliore rispetto a quella dei propri, avidi, genitori, in Transilvania.

Il pifferaio magico di Hamelin, Robert Browning, Antonella Toffolo - 2007, Topipittori
Il pifferaio magico di Hamelin, Robert Browning, Antonella Toffolo – 2007, Topipittori

Browning come Goethe, come Shubert, come Brecht, ne racconta la storia, ma si devono a lui due straordinarie invenzioni narrative: per primo fece scampare alla sorte un topo e un bambino. Esperto nuotatore il primo, zoppo il secondo poterono raccontare le straordinarie visioni regalate loro dal pifferaio magico che promettevano la realizzazione dei desideri. I topi, seguendo il richiamo irresistibile dell’avidità, così simile a quella dei borghesi di Hamelin, annegarono, mentre i bambini seguendo con innocenza le tracce di un sogno di una terra nuova e bella in cui il male è sconosciuto, riuscirono a crearne una. Diversa e gioiosa come solo alcune, splendide, fiabe, sanno far immaginare.

512mys2jtl-_sx378_bo1204203200_Titolo: Il pifferaio magico di Hamelin
Autore: Robert Browning
Editore: Topipittori
Dati: 2007, 32 pp., 13,00 €

2 risposte a "Una fiaba dalla tradizione oscura che guarda al futuro con speranza"

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