La forza di questo libro si innesta nel titolo. Esso racchiude tutto quanto e racconta, racconta di qualcosa che è accaduto che si intende gravissima, di più persone coinvolte, di un confine superato e poi attraversato ancora per tornare indietro e, assieme, andare avanti.
Cosa siamo stai? Cosa siamo e cosa saremo poi, quando tutto, anche l’irrimediabile, sarà accaduto?
È un titolo drammatico ma che lascia presagire una crescita. È l’inizio di una storia.
E la storia è questa: una ragazza adolescente ha tentato il suicidio, un gruppo di bulli, capeggiati da un ragazzino carismatico e opportunista, l’ha messa alla berlina, umiliandola online, prendendosi gioco delle sue debolezze, dileggiandola pubblicamente diffondendo in rete delle sue foto private. Lasciandola sola, in una solitudine completa e complessa fatta da un miscuglio venefico di indifferenza, superficialità, angoscia e vergogna.
Quando una ragazzina compie un atto così drammatico ed estremo, o tenta di compierlo, da adulti ci si sente ingabbiati in una sensazione che è soprattutto fatta di colpa. E di domande. Cosa avrebbero potuto fare i “grandi” per evitare che i “piccoli” fossero preda di una spirale così orribilmente adulta? Intervenire sugli strumenti, ponendo un divieto o delle condizioni d’uso, andando a ingerire dunque anche sulla libertà personale? Puntare all’educazione digitale? (ma quanto siano i media il problema è da definire) Porsi in ascolto?
C’è un divario, ben raccontato in questo romanzo, tra adulti e ragazzi. Un divario che non è solo generazionale ma anche di attitudine e consuetudine. Le famiglie non vedono, non colgono segnali più o meno evidenti, non ascoltano. E le distanze diventano difficili da percorrere, i piani del tutto inconciliabili.
Per fortuna c’è il poi. Il poi che ritrova il tempo del confronto e del conforto. Che ricuce la fiducia in se stessi. Che rinnova e rinsalda i rapporti d’amicizia.
Il romanzo è diviso in tre parti, nessuna delle quali ha un titolo. Tutte, invece, un’illustrazione, un’illlustrazione che dice di come la scuola non abbia saputo né prevenire, né gestire, il poi, un’illustrazione che parla di solitudine, un’illustrazione che ricompone e prende una penna e scrive, si esprime, racconta.
Titolo: Cosa saremo poi
Autore: Luisa Mattia, Luigi Ballerini
Editore: Lapis
Dati: 2017, 229 pp., 12,50 €
Io non scrivo riassunti, mi spiaceeeee 😅
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