E se il Natale fosse qualcosa di ignoto, qualcosa da temere, un’entità che al solo pensiero del suo arrivo tutti attorno cominciano ad agitarsi, a scappare confusamente di corsa o a passo veloce, seguendo un percorso non ben lineare come se veramente scappassero da qualcuno? Se ci si svegliasse – meglio dire in questo caso, se si fosse rumorosamente svegliati – nel cuore del più caldo, sicuro, tranquillo e coccoloso letargo e si fosse piccoli troll Moomin della Valle dei Moomin, personcine magnifiche con una forma vagamente ippopotamesca, che dormono d’inverno con la pancia piena di fragranti aghi di pino in attesa del tepore del primo raggio di sole primaverile e qualcuno seccato per aver percorso così tanti passi da essere in ritardo per l’arrivo del Natale per colpa di questi dormiglioni li trascinasse giù dal letto? Ecco, cosa penserebbero queste adorabili creature di neve, freddo, bagnato e Natale?
Il clima natalizio arriva a casa Moomin come una doccia fredda, con quello stordimento dato dallo svegliarsi di soprassalto in una realtà imprevista quando il proprio sogno ancora sta scorrendo negli occhi assonnati. Poggiare poi le zampe morbide e calde in tutto quel bianco, freddo e bagnato, e vedere da lassù, dal tetto della loro bella casetta, tutta la Valle coperta da quel bianco tanto da non riconoscerla più e tantomeno riconoscerne i suoi abitanti: qualche amico ma anche persone mai viste, esseri sconosciuti alla primavera, come impazziti fuggire a zig zag tra gli alberi del bosco. E poi sentirli parlare di fretta, di ritardo, di ancora tante cose da fare mentre ormai Natale sta arrivando, certo non aiuta a crearsi una bella immagine di questo Natale. Così i Moomin
cominciano a temere che il Natale sia un nemico dal quale difendersi e, impreparati a questo imprevisto, cominciano a prepararsi per il suo arrivo senza capire bene a cosa serve tutto quel brulicare, tutto quel lavorio. Innanzitutto serve un abete assolutamente prima che arrivi la notte, un albero, un rifugio si chiede papà Moomin? Grande allora per poter starci dentro tutti? La faccenda si complica ma non c’è tempo da perdere Natale è alle porte.

Tagliato l’albero si torna verso casa dove da una minuscola creatura si apprende che l’albero va piantato nella neve fuori casa e vestito! Ma perbacco i loro vestiti non sono abbastanza per vestirlo tutto e sicuramente non grandi abbastanza. L’esserino ride. Non di vestiti no, ma di cosine carine, le più belle che si hanno. Allora l’arguto papà Moomin considera che sì, se l’albero va vestito certo non può essere un nascondiglio ma un qualcosa per sconfiggere il Natale. Ecco allora che tintinnanti conchiglie, perline e cristalli vengono a coprire i rami dell’abete e una rosa in seta rossa lo incorona: eccolo pronto a placare i misteriosi poteri dell’inverno e del Natale. Ma poteva poi essere così terribile il Natale innanzi a un albero così bello?

Le sorprese per i piccoli Moomin non sono ancora finite ché l’inverno è complesso da affrontare. Dopo la neve di cotone idrofilo, che si spera non abbia fatto male a nessuno a cadere così compatta, lo spauracchio di Natale alle porte, l’albero da abbattere e addobbare prima di sera, ecco che ora mancava proprio solo il cibo: bisognava preparare
cibo, per Natale sembra che tutti debbano avere del buon e abbondante cibo, così ha sentenziato la signora Fillyjonk scappando indaffarata dopo aver considerato l’albero dei
Moomin il più disordinato della Valle.

E dopo il cibo le luci sotto l’albero – per vedere forse il Natale avvicinarsi e avere il tempo per nascondersi? – e dopo le luci i regali e poi l’attesa, l’attesa snervante di Natale. Non passerà molto tempo in quell’attesa silenziosa prima che gli scintillii delle luci dell’albero, il tepore della stufa in casa, il buon profumo del cibo e tutti quei graziosi pacchetti sciolgano la tensione, distendano i nervi, rallegrando gli spiriti. Che sia questo il Natale? Se così fosse allora Emulo e la signora Fillyjonk e tutti gli altri devono aver frainteso…
Titolo: Christmas Comes to Moominvalley
Autore: Alex Haridi, Cecilia Davidsson, Illustrato da Filippa Widlund, Tove Jansson
Editore: Macmillan Children’s Books; Main Market edition (2018)