L’albero alfabeto di Leo Lionni

Le parole hanno radici antichissime e profonde, che attecchiscono nei terreni più impensabili. A volte però può capitare che esse alberghino sulla parte più esposta degli alberi piuttosto che nel humus fertile della terra e si adagino sulle foglie e così, danzanti nella brezza lieve, vivano serene e felici, sparpagliate tra i rami. Ma se la brezza diviene vento e il vento diventa tempesta?

Beh, a quel punto le alternative sono due: o abbandonarsi al vento e lasciare che esso le trasporti e sparpagli o rannicchiarsi tremanti tra i rami più bassi, l’una vicina all’altra.

Albero alfabeto, di Leo Lionni - 2013, Babalibri
Albero alfabeto, di Leo Lionni – 2013, Babalibri

Oppure, una terza alternativa c’è, e come tutte le possibilità che implicano una cooperazione crea una situazione di forza: come suggerito da uno strano insetto colorato ci si può accordare a formare parole più o meno grandi, ciascuna col proprio, pregnante, significato. Alcune lettere formeranno parole brevissime, chiare e nette (il “si” e il “no” per esempio) altre parole più lunghe, magari meno perentorie, ma probabilmente più profonde, quali “uomini”.

Di semplici parole s’accontenta l’insetto delle parole; quello di formarle e insegnare a farlo è il suo mestiere. Ciò non basta, però, a un bruco rosa e peloso che ritiene sia sprecato essere delle parole e rimanere a poltrire sulle foglie senza dire nulla. Insegna quindi alle nuove nate a mettersi ancora una volta insieme per formare delle frasi che parlino, comunichino, che dicano insomma qualcosa, e che sia qualcosa di importante. Le parole accolgono l’insegnamento e assieme danno vita a una frase semplice ma toccante: “pace in terra agli uomini di buona volontà”.

Albero alfabeto, di Leo Lionni - 2013, Babalibri
Albero alfabeto, di Leo Lionni – 2013, Babalibri

Se fossi un bambino, terminata la lettura de L’Albero alfabeto di Leo Lionni mi cimenterei in un gioco (specie se avessi già avuto modo di leggere il libro di un altro maestro della letteratura per l’infanzia Bruno Munari, che le lettere piuttosto che sulle foglie le immaginava nei prati): prenderei dei fogli di giornale e andrei a caccia di lettere interessanti (ché le lettere, poverine, non hanno nessuna colpa a venir messe assieme in maniera approssimativa e superficiale nelle pagine di cronaca o di pettegolezzi dei giornali) e, con l’aiuto di forbici e colla, darei loro una forma nuova, e un significato più profondo. Darei vita a tante parole diverse, alcune corte, altre lunghe e poi proverei anch’io a scrivere messaggi di pace e di buona volontà, magari aggiungendo del colore, magari illustrandole. Però le parole servono a dire, e questo il libro lo insegna e afferma con decisione. Allora, con l’aiuto di un adulto, invierei i messaggi di pace realizzati al Presidente, così come pensa di fare il bruco della storia, che si carica sulle spalle tutte le parole e le consegna proprio a chi di pace dovrebbe intendersene. L’indirizzo è questo: Al Presidente della Repubblica sergio Mattarella, Palazzo del Quirinale, 00187 Roma. E chissà che queste parole bambine in forma di pace non servano a portarne un po’ davvero.

L’albo è adatto anche ai bambini più piccoli, in età prescolare e invita al gioco così come alla lettura e alla riflessione. Lo consiglio anche a partire dai 3 anni.

Albero alfabeto, di Leo Lionni - 2013, BabalibriTitolo: L’albero alfabeto
Autore: Leo Lionni
Editore: Babalibri
Dati: 2013, 36 pp., 12,00 €

Trovate questi libri tra gli scaffali del Giardino Incartato, libreria per ragazzi in via del Pigneto 303/c, Roma. Oppure, se non siete a Roma chiederci di spedire a casa vostra, lo faremo con molto piacere ricorrendo a Libri da asporto.

Animals united in una conferenza per la pace

Per quanto usino le tecnologie degli uomini, indossino vestiti e cappelli e si lascino andare a momenti di vanità prettamente umana, gli animali protagonisti di questo capolavoro della letteratura per l’infanzia, un classico del genere, sono assolutamente distanti dalle volgari attitudini di questi ultimi. Stufi delle continue guerre perpetrate dagli uomini decidono di porvi rimedio indicendo una conferenza per la pace.

Era il 1949 quando Erich Kästner scrisse La conferenza degli animali; già scrittore affermato prima della Seconda Guerra Mondiale, viveva lontano dalla Germania giacché fortemente contrario al regime nazista e, nonostante la guerra si fosse conclusa in Europa ormai 4 anni prima, continuava a temere per le sorti dei bambini di quelle parti del mondo in cui ancora l’ottusa violenza degli adulti imperversava.

La prefazione di Roberto Denti si accorda perfettamente alla profondità di questa storia capace di toccare le corde del rimpianto, negli adulti, e di suscitare un sentimento sano e vivo di iniziativa nei bambini che certamente si sentiranno coinvolti in questa battaglia senza doppi mezzi condotta da chi ha saputo conservare integro il proprio, naturale, desiderio di pace.anima2

Quando nessuna speranza sembra più essere in grado di risparmiare la vita di innocenti, soprattutto di bambini innocenti, straziati dalle guerre, gli animali decidono di prendere in mano la situazione e di indire una conferenza, appunto, in cui trovare una via d’uscita alla violenza insensata. Ci si riscuote, alla fine della lettura di questa storia, come se si stesse concentrati, inondati dalla luce radiosa del sole, in pensieri costruttivi e di speranza. Ci si riscuote e si rimpiange, per l’appunto, di essere membro di una società grigia, senza impeti, senza coraggio. Ma proprio in queste storie semplici, nell’accezione più nobile che a questo termine si possa dare, ristà la dolcezza capace di nutrire gli animi dei bimbi e restituire agli adulti il senso nobile della rivalsa contro gli ottusi dalla violenza.

Peccato che i delicati acquerelli di Walter Trier siano riportati a corredo della storia in bianco e nero, perché i colori tenui e intesi al contempo di questi ultimi avrebbero, se possibile, rinforzato l’efficacia della storia.

La conferenza degli animali ha ispirato il film di animazione per bambini Animals United, uscito lo scorso 21 gennaio. La Moviemax, che l’ha prodotto, in linea con i principi della storia, devolverà parte dei proventi a sostegno del progetto del WWF “20 Species for a Living Planet” per la salvaguardia degli animali a maggior rischio d’estinzione nel mondo.

Le immagini che riporto in questo articolo sono due delle tavole di Trier in mostra in Ontario all’AGO fino al 25 aprile 2011.

1758-Sovra.inddTitolo: La conferenza degli animali
Autore: Erich Kästner, ill. Walter Trier
da un’idea di Jella Lepman
Editore: Piemme
Dati: 2011, 160 pp., 13,00 €

Per la sezione “Miglior libro mai premiato” La conferenza degli animali si è aggiudicato il Premio Andersen 2011. Questa la motivazione della giuria: “Per essere uno dei pochi libri capaci di mettere al centro della narrazione i valori e l’importanza della pace. Per la piacevolezza di una lettura briosa e ironica, fantastica ma al tempo stesso intensamente utopica e ideale”.

Il trailer del film Animals United