C’è un ciliegio. Frutti profumati e rossi. Ci sono due bambini e il canto, assai dolce, delle cicale. Ci sono colori vividi senza esser netti. Prospettive che si sovrappongono; ci sono dettagli in primo piano che rubano la scena agli accidenti centrali. Ci sono gli occhi dei bambini che raccontano, quasi più delle parole, di avventure, di amicizia, del tempo. C’è una storia che finisce così:
Quell’estate, Marta e Tito giocarono e giocarono.
Ai pirati,
ai naufraghi,
ai marinai.
Una sera, seduti vicini, con le gambe a penzoloni
sulla loro casa di legno, si fecero una promessa:
“Saremo amici per sempre”.

I due bambini hanno costruito una casa sull’albero che immaginano però in movimento. La quiete e la stasi di una casa sull’albero si fa nave in balia di onde, nave che domina o soccombe alla tempesta. Che poi è lo stesso meccanismo del sogno: un desiderio che prende forma, quello dei bambini di costruire un rifugio sull’albero, è il cuscino su cui i due amici chiudono gli occhi (o li tengono ben aperti) per immaginare grandi avventure, seduti, gambe penzoloni.
Quando si passa all’azione i bimbi giocano e giocano, e giocando litigano, e litigando si allontanano, dimenticandone il motivo, lievemente, come accade coi sogni.

Come tutto ciò che resta abbandonato da chi per primo l’ha usato, altri potrebbero trovarlo utile, sfruttandone qualità nascoste o scoprendovi esattamente ciò che gli è necessario. Così come accade con l’amore. E così come accade alla casa sull’albero. Con le stagioni si susseguono nuovi abitanti: i gabbiani d’autunno, gli scoiattoli d’inverno, il merlo in primavera. Diversi gabbiani, scoiattoli, merli per diversi autunni, inverni, primavere. Fino a un’estate in cui le ciliege dell’albero maturano particolarmente profumate e rosse. Nessun occhio avrebbe potuto resister loro, nessun naso al loro profumo. Tantomeno gli occhi e il naso di una bambina, che, frugando tra le fronde fitte e ricche, trova il frutto e lo scrigno di un sogno: una casa, “solida e magnifica”.

Un po’ scoiattolo Marta, questo il nome della bambina, arreda la sua casa, e un po’ merlo, un altro bambino, Tito, a sua insaputa la riempie di frutti. Insieme, amici, si libreranno come gabbiani sul lago dalla casa sull’albero.
Titolo: L’estate delle cicale
Autore: Janna Carioli, Sonia MariaLuce Possentini
Editore: Bacchilega Junior
Dati: 2016, 40 pp., 16,00 €