Universi. Dai mondi greci ai multiversi

La prima grande domanda, seconda forse solo a “come sono nato?”, è “com’è fatto il mondo? Cosa c’è in cielo?”. In parole più adulte sarebbe: com’è fatto l’universo?

Che poi tra il mistero della vita e quello dell’universo il legame è fortissimo, sono due facce della stessa curiosità: cosa c’era prima di me, cosa ci sarà dopo di me? Cosa c’era prima della Terra? Cosa ci sarà dopo?

E tutto quello che sta nel mezzo è l’unico metodo oggettivo e analizzabile per trovare (ipotizzare) qualche risposta. Ci provano, con l’universo, gli uomini, fin dal momento in cui vi è traccia scritta della propria curiosità, quindi si suppone da ben prima. I filosofi lo descrivono e ne dissertano adattandolo alla propria visione teorica, parlano spesso di un universo che non risponde a leggi fisiche ma si ‘concretizza’ in un ideale. Affascinante, ma molto complesso.

<em>Universi - Dai mondi greci ai multiversi</em>, di Guillaume Duprat - 2018 L'ippocampo Ragazzi
Universi – Dai mondi greci ai multiversi, di Guillaume Duprat – 2018 L’ippocampo Ragazzi

Non che quando entrano in campo la scienza matematica, l’astrofisica, l’astronomia, la geofisica, la meccanica quantistica, e la relatività di Einstein le cose si semplifichino…

Come parlare dell’universo, dunque, ai bambini? Di tutti gli universi che dall’aba dei tempi fino ad oggi sono stati immaginati, osservati, ipotizzati e quindi teorizzati?

Per mezzo di immagini e meraviglia, che possono diventare, e spesso lo sono, i due strumenti primi alla base delle scoperte scientifiche.

Guillame Duprat tesse dunque, attraverso immagini dall’attendibile validità scientifica, un viaggio attraverso la meraviglia e le meraviglie dell’universo di oggi, di ieri e persino di domani, con prospettive di nulla cosmico un poco spaventose, ma arrivo necessario e inevitabile, conseguenza naturale della domanda di partenza.

<em>Universi - Dai mondi greci ai multiversi</em>, di Guillaume Duprat - 2018 L'ippocampo Ragazzi
Universi – Dai mondi greci ai multiversi, di Guillaume Duprat – 2018 L’ippocampo Ragazzi

L’età consigliata dall’editore è 6-7 anni. Credo che la lettura di questo libro a sei anni sia prematura ma credo altresì che sia un libro che una bambina o un bambino di sei anni possano ricevere in dono e, pur non cogliendone tutta la complessità, essere attratti dalle finestre, dalle illustrazioni e fruirne poi fino a quando non divengano giovani adulti. Credo, quindi che non possa mancare nella libreria di casa, perché di bambini col naso all’insù, verso il cielo, a porre e porsi domande, non ne mancheranno mai.

UniversiTitolo: Universi – Dai mondi greci ai multiversi
Autore: Guillaume Duprat
Editore: L’ippocampo Ragazzi
Dati: 2018, 48 pp., 19,90 €

Il regno invisibile

Questa è la storia di come ho letto Il regno invisibile, di Rob Ryan.

Questa è la storia di una famiglia, una famiglia reale che ha un protagonista bambino, prima, e ragazzo, poi.

Si apre con una parentesi, che troverà la sua chiusura in coda alla storia, e ci parla di ritratti fotografici, quelli classici che ciascuno di noi ha in casa: i bimbi da piccoli, la nostra foto del diploma, quella del primo viaggio da soli, quelle in bianco e nero dei nostri nonni, e bisnonni. Ciascun ritratto racconta una storia, che si tramanda di generazione in generazione, di alcuni si perde memoria. È il corso naturale delle cose in una casa come le altre, in una casa come la nostra.

Il regno invisibile, di Rob Ryan - 2015 Ippocampo
Il regno invisibile, di Rob Ryan – 2015 Ippocampo

Non accade che un membro della famiglia sia dimenticato, nelle famiglie reali. Per ciascun membro di quelle famiglie c’è un lavoro sulla memoria collettiva che ottiene i suoi indelebili, seppur colorati o sbiaditi frutti.

Continuo a leggere e la storia che mi si racconta è quella di una famiglia reale, di come ciascuno per il solo fatto di essere nato in un luogo piuttosto che un altro abbia più diritto alla memoria costruita. Mi domando dove l’autore voglia condurmi e quindi, con la terza premessa lo comprendo: in un palazzo. Questa che leggo quindi è la storia di un palazzo e di come sia costruito per livelli e di come ogni livello abbia la sua importanza: dal piano più alto fino a quelli bassi, in cui vivono i servi. E i ciabattini.

Il regno invisibile, di Rob Ryan - 2015 Ippocampo
Il regno invisibile, di Rob Ryan – 2015 Ippocampo

Però no, non è il palazzo ciò di cui mi si racconta. È la storia, piuttosto, di un bambino. Un bambino solo, un bambino che è una silhouette nera, un bambino ritratto in due dimensioni. Piccolo, silenzioso.

A questo punto comincio a mettere assieme i pezzi: questa è una storia di ritratti, di una famiglia, di un palazzo, di un bambino, poi ragazzo. È una storia di memoria.

E leggendo comprendo che la stanza più importante non è tanto quella del re, ma la soffitta. Assieme alla stanza del ciabattino, il quale si rivela un amico prezioso per il bambino che non ha alcun compagno di giochi e che interagisce solo con gli adulti. Il bambino non ha mai abbandonato il palazzo, non ha idea di cosa sia la città. Per cui, quando la scopre è come se si aprisse davanti ai suoi occhi un mondo sconosciuto.

Come nelle fiabe, il bambino incontra il suo aiutante, umile, sì, ma in possesso di uno strumento magico (un inchiostro che si illumina e rivela disegni e scritte solo sotto la luce di una speciale torcia), che lo aiuta a fissare la propria immaginazione e al contempo a proteggerla da occhi indiscreti. Grazie a questo rituale, che metterà in atto ogni sera, il bambino trova un passaggio segreto verso l’esterno.

Alla morte del padre il suo destino è scritto e si compie: sarà re. Ma prima dovrà raccogliere la vera eredità lasciatagli dal padre, che non consiste in terre o palazzi, ma nella chiave della libertà.

Raccontare questo libro è complesso, perché la storia è molto articolata, complessa, e definendone i dettagli toglierei piacere alla vostra, di lettura. Ciò che non posso esimermi dal dirvi è di come le illustrazioni, realizzate con la tecnica del papercut, siano buie e luminose al contempo. Nelle notti cittadine i lampioni risplendono di una luce che par vera. L’inchiostro magico riluce su tacchi e tende.

La stessa sovraccoperta si trasforma in un grande poster con un opera, anch’essa a papercut, di Rob Ryan.

61scvxkmtl-_sx363_bo1204203200_Titolo: Il regno invisibile
Autore: Rob Ryan
Editore: Ippocampo
Dati: 2015, 62 pp., 18,00 €

Trovate questi libri tra gli scaffali del Giardino Incartato, libreria per ragazzi in via del Pigneto 303/c, Roma. Oppure, se non siete a Roma potete trovarci su Bookdealer o chiederci di spedire a casa vostra, lo faremo con molto piacere ricorrendo a Libri da asporto.

La mia giungla

La mia Giungla, Antoine Guilloppé - L'ippocampo Edizioni, 2014
La mia Giungla, Antoine Guilloppé – L’ippocampo Edizioni, 2014

Ci sono due sguardi tra le pagine di questa meravigliosa opera autoriale, editoriale e tipografica: il nostro, dietro le fronde, e quello di un misterioso abitante della giungla, oltre. Lui ci osserva come se fossimo in piena luce, esposti alla sua ferina attenzione, noi ne ascoltiamo i sussurri e un po’ tremiamo, ma non di paura, piuttosto d’attesa, d’impazienza. Non c’è niente che gli sfugga, persino i serpenti si ritraggono e nascondono al suo passaggio, sempre che riescano a percepire il lieve fruscio del suo passo discreto. Tutto domina e conosce, nulla teme. Sfogliando e risfogliando crediamo di aver intravisto qualcosa di lui attraverso le trasparenze di queste pagine intagliate, talvolta nere, talvolta bianche, che paiono di pizzo, ma comunque ci sfugge e pian piano prendiamo coscienza del fatto che questo essere misterioso si rivelerà soltanto quando lo vorrà, quando sarà pronto a farlo.

La mia Giungla, Antoine Guilloppé - L'ippocampo Edizioni, 2014
La mia Giungla, Antoine Guilloppé – L’ippocampo Edizioni, 2014

Nel frattempo, allora, possiamo farci distrarre dai tocchi di colore che di tanto in tanto giocano a rendere ancor più nero il nero e ancor più bianco il bianco: un canto d’uccello e lucente e arancione ci appare il becco di un tucano; un lieve dondolio e sono centinaia le formiche rosse che percorrono una strada solo loro, una liana; un battito d’ali e il nostro sguardo abbraccerà stormi di pappagalli variopinti.

La mia Giungla, Antoine Guilloppé - L'ippocampo Edizioni, 2014
La mia Giungla, Antoine Guilloppé – L’ippocampo Edizioni, 2014

Un albo intagliato a laser, prezioso e al contempo dal prezzo contenuto che gioca sul mistero e la sorpresa, sull’attesa e la rivelazione, con levità ed eleganza. Non vi svelerò l’identità del misterioso essere, sappiate solo che gli abitanti della foresta sanno bene chi sia e la giungla è sua.

la-mia-giunglaTitolo: La mia giungla
Autore: Antoine Guilloppé
Editore: L’Ippocampo Junior
Dati: 2014, 40 pp., 18,00 €

Trovate questi libri tra gli scaffali del Giardino Incartato, libreria per ragazzi in via del Pigneto 303/c, Roma. Oppure, se non siete a Roma potete trovarci su Bookdealer o chiederci di spedire a casa vostra, lo faremo con molto piacere ricorrendo a Libri da asporto.

Bambini nel quadro! I piccoli enigmi dei capolavori

Alain Korkos mi incoraggia per la seconda volta a sottolineare quanto siano rilevanti le tavole illustrate (alcuni diranno: come se ce ne fosse bisogno! Ce n’è, ce n’è…). L’avevo già fatto in occasione della recensione al suo primo libro, Entrate nel quadro!, lo rifaccio oggi grazie a Bambini nel quadro! novità del catalogo de L’ippocampo junior.

Jean Siméon Chardin, La Governante, 1739 - da Bambini nel quadro! di Alain Korkos - 2013, L'Ippocampo
Jean Siméon Chardin, La Governante, 1739 – da Bambini nel quadro! di Alain Korkos – 2013, L’Ippocampo

La struttura del libro è molto simile a quella del precedente, riuscendo a preservare un’originalità di lettura delle immagini a sé stante. Verrebbe da pensare, almeno io l’ho pensato, che trattandosi di bambini avrei trovato tra queste pagine, tra questi 50 quadri, una vasta gamma di Bambini Gesù o angeli (al limite Cupidi). Sono stata piacevolmente smentita, giacché invece di bambini santi e pagani pochi ce ne sono, essendo in quei casi protagonisti collaterali, presenze non centrali ma al margine della rappresentazione. In questi 50 quadri selezionati e raccontati da Alain Korkos, i bambini, quelli veri, sono gli effettivi protagonisti. Largo quindi a principessine e principi, neonati nella culla, bimbetti scalzi e mendicanti, scolari e lucignoli; c’è un bimbo enorme che tiene tutto il mondo in mano; ci sono i furfantelli, ci sono i bimbi bucolici e quelli pretenziosi.

Pablo Picasso, Paulo vestito da Arlecchino, 1924 - da Bambini nel quadro!2013, L'Ippocampo
Pablo Picasso, Paulo vestito da Arlecchino, 1924 – da Bambini nel quadro! 2013, L’Ippocampo

Riuscire a raccontare quello che c’è nello sguardo sfuggente di un bimbo ingabbiato in vestiti sfarzosi o guidare un lettore bambino alla scoperta delle linee e dei colori che svelano una figura nascosta è imprese esaltante e complessa che, anche quando si tratta di raccontare una bambina che cavalca un cavallo nero brandendo un’arma, di raccontare La guerra (Henry Rousseau); soprattutto quando si tratta di raccontare di un piccolo mercante di violette, di Un piccolo martire (Fernand Pelez), non perda mai di vista che ciò che tutti i bambini accomuna e su ogni piano è l’innocenza.

José de Ribera, Lo storpio, 1642 - da Bambini nel quadro! 2013, L'Ippocampo
José de Ribera, Lo storpio, 1642 – da Bambini nel quadro! 2013, L’Ippocampo

Ogni quadro ha una sua storia che si apre con una domanda che a volte suggerisce giochi da aguzzare la vista, altre induce a riflettere su dettagli, altre ancora a isolare qualcosa dal contesto oppure a immaginare la storia dietro a uno sguardo, a un abito, un oggetto. Inoltre in piccoli riquadri il titolo dell’opera, l’autore, la data di realizzazione e l’ubicazione dell’originale, giacché di una passeggiata al museo alla ricerca di volti di bimbi noti, ormai nostri amici, dopo la lettura del libro non si potrà più fare a meno.

bambini-nel-quadro-i-piccoli-enigmi-dei-capolavoricopTitolo: Bambini nel quadro!
Autore: Alain Korkos
Editore: L’ippocampo
Dati: 2013, 160 pp., 18,00 €

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13 articoli per il 2013

Il 2013 di AtlantideKids riflette il mio personale anno che se ne va: denso e dolce. Ho avuto solo in pochi casi tra le mani libri mediocri, molto più spesso mi sono confrontata con libri splendidi, talvolta indimenticabili. Ho indagato tra le recensioni che avete più gradito e vi riporto la classifica delle prime dieci. Poi riporto le mie tre preferite. Naturalmente i libri ve li consiglio tutti e 13 e nel farlo vi auguro buon anno nuovo.

  1. Buon compleanno Wally! L’irresistibile e intramontabile Wally, sempre in cima alla classifica
  2. Niente è solo ciò che sembra, un secondo posto inatteso per Magritte e le sue mele che non sono mele
  3. A spasso col Gruffalò dalle zanne affilate e da bava di mostro bagnate
  4. L’albero alfabeto di Leo Lionni
  5. Una zuppa di sasso amatissimo da genitori e bimbi
  6. Il libro bianco della nuova Minibombo nata proprio in questo anno
  7. Alla ricerca della leggerezza perduta, ché, a quanto pare, di leggerezza ce n’è sempre bisogno
  8. A caccia dell’orso, splendido classico tra i classici moderni
  9. Il giardino segreto in punta di pennino per bambini amanti della china e dei dettagli
  10. E buonanotte ai sognatori, per uomini e animali, per grandi e piccini amanti dei pisolini

Questi i 10 articoli da voi preferiti; adesso i miei tre.

  1. Miss Charity, romanzo delizioso
  2. Questo cappello mi calza a pennello, seconda avventura a base di cappelli a firma Klassen
  3. Il fico più dolce ha il sapore del riscatto di Chris Van Allsburg

Impara l’arte e non metterla da parte!

È fresca di rete la polemica sulla marginalizzazione (se non proprio esclusione) della storia dell’arte dagli insegnamenti delle scuole superiori italiane, ad opera del famigerato decreto Gelmini del 2009 che, nel recente decreto dell’attuale ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza, non ha conosciuto alcun tipo di miglioria. Ovvio che chi scrive ritenga che questa rientri tra le azioni più scellerate dei governi di quest’ultimo decennio; ciò che sostengo e su cui voglio indugiare in questo contesto è che piuttosto sarebbe utile che la storia dell’arte fosse coltivata con cura dalle scuole medie e seminata con altrettanta attenzione sin dalle scuole elementari. Nulla di più semplice ci sarebbe e si potrebbe farlo per mezzo dello strumento più naturale e appropriato: l’albo illustrato.

Affinché i bambini possano con una giusta guida comprendere che anche le immagini, così come i testi, possono raccontare, e possano acquisire gli strumenti necessari per imparare a leggere le illustrazioni e a godere delle storie in esse racchiuse. Affinché si possa fornire ai bambini (peraltro dotati di una sensibilità che definirei ferina nei confronti dell’arte, capaci di interpretare e raccontare opere complesse e di far propri principi essenziali della comunicazione visiva) una possibilità: quella di costruire per sé e da sé un proprio gusto che si discosti da quello dell’omologazione e dall’appiattimento sguaiato e banale da cui oggi (e a quanto pare fino all’esame di maturità) sono circondati.

È chiaro che se i bambini sono bombardati da immagini chiassose che il marketing studia e conforma secondo elementi comuni (colori accesi quando non fluorescenti, fattezze dei protagonisti esasperate con occhi enormi, labbra carnose e truccate, muscoli scolpiti, quadri ripetitivi e fondali statici) essi le preferiranno ad altro e si assuefaranno ad esse.rackham-winx

Quello che turba è che se si proponessero due immagini al gusto degli adulti una, poniamo, che ritragga le Winx, una di Rackham, una larghissima fetta di coloro cui chiederemmo preferirà le Winx alla principessa delle fate di Rackham: ai  particolari minuti delle opere di Rackham, alle fattezze umane delle fate dei boschi, ai colori tenui dell’acquerello, gli adulti preferiscono senza indugio i dettagli quasi inesistenti delle fate contemporanee frutto di lavoro di marketing e non autoriali, le fattezze mostruose (laddove con mostruoso si intenda non umano), i colori sguaiati. Perché utili a una fruizione rapida, perché libere da intra, inter e sovra testi, e infine perché soggetti cresciuti senza che nessuno fornisse loro gli strumenti necessari a leggerne la complessità. Strumenti che non si possono acquisire solo autonomamente, che non possono essere competenza di una sparuta minoranza, che devono essere forniti dalla scuola e sin dal momento in cui si è più ricettivi, per mettere un argine all’irruenza e all’arroganza di un gusto superficiale e vuoto, semplicemente orientabile e manipolabile. Processo che peraltro è speculare in ogni contesto, da quelli più alti, quali le sale cinematografiche o i teatri o le librerie, a quelli meno, quali gli studi televisivi o i negozi di abbigliamento.

Mentre aspettiamo che chi ci governa rinsavisca vi propongo una galleria di titoli che, sono certa, i vostri bambini ameranno. Di ciascuno potete leggere la recensione completa ai rispettivi link.

Buon compleanno Wally!

Dov'è Wally - Martin Handford

Martin Handford definisce le avventure di Wally dei giochi di parole visivi (“I have a love of situations which contain visual puns“); in effetti l’intenzione dell’autore non si discosta affatto dal risultato: ogni pagina di Wally (e per realizzarne una Handford impiega anche otto settimane) è una fitta trama di input, effetti, sollecitazioni.

Dov'è Wally - Martin Handford

Wally viaggia molto, anche nel tempo. Difficile (ma per niente semplice! Ogni scena può avere anche 300 personaggi…) non notarlo con la sua maglietta a strisce bianche e rosse, il suo cappello, anch’esso a strisce, con pon-pon da cui spunta una zazzera di capelli bruni; un bel paio di occhiali e dei jeans.

Wally (anche noto in America come Waldo) è un personaggio senza età e proviene da un paese popolato da altri Wally esattamente come lui, sbadati e sorridenti: Wallylandia.

Wally viaggia sempre in compagnia del suo cagnolino Bau di cui però si intravede solo la coda. I libri di Wally (editi da Ippocampo Junior) sono simili tra loro per la struttura e l’impostazione (ovviamente anche per l’inconfondibile tratto di Handford) ma ciascuno differisce per ambientazione, giochi suggeriti e avventure. Anche i bambini meno disposti alla lettura passeranno bei momenti in compagnia dello strampalato viaggiatore.

La prima delle sue avventure pubblicata in Italia è Dov’è Wally. Wally va in vacanza e spedisce ai suoi lettori delle cartoline dalla spiaggia, dal campeggio, dal mare. Il gioco principale è quello di scovarlo in ogni doppia pagina e la ricerca procede con gli oggetti suoi e dei suoi amici: Bau, Wanda, Barbabianca, Wigor.

Dov'è Wally - Martin Handford

Il viaggio fantastico catapulta Wally nel paese dei Ghiotti Ghiottoni; lì fa la conoscenza del mago Barbabianca che gli affida una missione: partire alla ricerca di 12 misteriose pergamene. Dopo averle recuperate tutte potrà conoscere il segreto che vi si cela: la profonda verità su se stesso. È proprio in questa avventura che Wally scopre di provenire da Wallylandia.

Dov'è Wally - Martin Handford

Wally va anche a Hollywood (Dov’è Wally a Hollywood) e viaggia nel tempo (Wally nella macchina del tempo).

Ad agosto Wally compirà 25 anni; credo che per i bambini leggere e giocare con gli albi ad esso dedicati sia un bel modo per festeggiarlo e per divertirsi nei pomeriggi estivi.

Titolo: Dov’è Wally?
Autore: Martin Handford
Editore: Ippocampo junior
Dati: 2010, 32 pp., 9,95 €

Scrutiamo alla scoperta dei piccoli enigmi dei capolavori

Chi mi legge su queste pagine e su quelle di Libri Calzelunghe sa bene quanta rilevanza io attribuisca alle tavole illustrate. Sa che per me ciascuna illustrazione ha una propria voce, un proprio tono, è parte integrante della storia, è storia essa stessa, narrazione.

In coerenza con questa rilevanza mi ha sempre incuriosita un esperimento (che prima o poi conto di fare): è possibile leggere un’intera storia in un’unica immagine? È possibile trovare in un’unica tavola un indizio che apra la narrazione, elementi che ci raccontino il passato e il presente? Impresa molto complessa se ci si concentra sulle illustrazioni, che come dicevo sono parte integrante delle storie non corredo ma che, proprio per questa ragione, si muovono assieme alle parole, meno complessa, non per il processo di lettura o di creazione, se ci si accosta con questo proposito a un quadro.

Caravaggio -Entrate nel quadro - Alain Korkos
Caravaggio -Entrate nel quadro – Alain Korkos

Anche perché Alain Korkos l’ha già fatto!

Entrate nel quadro suggerisce il titolo, sfogliando poi questo corposo volume di grande formato si incontrano sessantadue quadri scelti nella storia della pittura (da cavalli pomellati della grotta di Pech Merle, ca. 23000 a. C. a The Candy Store di Richard Estes del 1969) che ci raccontano storie insospettabili, commoventi o buffe, tristi o allegre, ma sempre sorprendenti.

Lichtenstein - Entrate nel quadro - Alain Korkos
Lichtenstein – Entrate nel quadro – Alain Korkos

Ma quali sono i dettagli che le hanno rese tanto famose? Cosa ci fanno, per esempio, i puttini ne La Madonna Sistina di Raffaello? Quale moto dell’animo si nasconde dietro al misterioso sorriso di Monnalisa?

La luce intensa e violenta che dava tanto fastidio alla Chiesa da accecarne i gerarchi e renderli ottusi verso la bellezza delle opere di Caravaggio è, per esempio, la protagonista de La cena di Emmaus. Questa luce spogliava i protagonisti della loro immagine idealizzata e li mostrava simili alla gente comune, ai poveri, ai contadini. Gesù risorto si unisce in viaggio a due pellegrini che non lo riconoscono a causa del suo aspetto differente; giunta la sera i tre viandanti si fermano in una locanda a Emmaus, Gesù benedice il pane e questo gesto fa (letteralmente) luce sui viandanti: lo riconoscono…

Il mare di ghiaccio è, invece, il “paesaggio dell’anima” di Caspar David Friedrich. “È il mare ghiacciato dell’Artico, la distesa polare così come ce la immaginiamo, quella che stritola gli uomini. Un mare che non fa sconti a nessuno, come dimostra un relitto imprigionato tra i ghiacci. Dell’imbarcazione emerge soltanto la prua piegata di lato, e un albero scarno”.

Friedrich- Entrate nel quadro - Alain Korkos
Friedrich- Entrate nel quadro – Alain Korkos

Alain Korkos invita a sbirciare nel quadro dallo spiraglio che le opere d’arte aprono, per riflettere e sognare sui loro dettagli più segreti, ma per capirne l’originalità, bisogna anche affidarsi alla storia dell’arte, quella con la “S” maiuscola. Per queste due ragioni consiglio Entrate nel quadro! a bambini e ragazzi di una ben larga fascia d’età (dai 7 in poi) giacché coniuga la curiosità “aneddottica” che tanto coinvolge i piccoli a quella storica che coinvolge i più grandi

Titolo: Entrate nel quadro, i piccoli enigmi dei capolavori
Autore: Alain Korkos
Editore: L’ippocampo Junior
Dati: 2011, 160 pp., 18,00 €