I treni della felicità e una nave di nome Mexique

Tre in tutto di Isabella Labate e Davide Calì - 2018, Orecchio acerbo

Tra il 1945 e il 1952 settantamila bambini del sud Italia vennero accolti da famiglie del nord per essere accuditi, sfamati, perché avessero le cure necessarie all’infanzia che il fascismo e la guerra avevano distrutto.

L’iniziativa si deve all’Unione Donne Italiane, che compì in pochissimo tempo, nell’arco di un paio di mesi, un’impresa che a stento si riuscirebbe a progettare con tutti gli strumenti di cui si è dotati nel nostro contemporaneo. Eppure, allora, da Roma, dalla Ciociaria, da Cassino e Napoli, e dalla Puglia partirono i treni della felicità, che portarono i bambini al nord, dove c’erano ad attenderli centinaia di famiglie di contadini, operai, impiegati, che li salvarono da un destino di fame, povertà, malattia.

Tre in tutto è Finalista Premio ORBIL 2019 sezione albi illustrati.


Il 27 maggio 1937, salpò da Bordeaux, in Francia, il Mexique, diretto in Messico. A bordo 456 bambini, tutti figli di repubblicani spagnoli. Per tre o quattro mesi, questo era il piano: allontanare i bambini dalla guerra per poi riabbracciarli al suo termine.

Sbarcarono a giugno a Veracrux, da lì in poi, diventarono “i bambini di Morelia”, luogo in cui furono accolti in un esilio che si rivelò definitivo. Nessuno dei bambini tornò mai in Spagna, se non qualcuno, da adulto. Il governo messicano se ne prese cura fino al 1948, da allora, furono abbandonati al proprio destino.


Tre in tutto, con le illustrazioni di Isabella Labate e il testo di Davide Calì, racconta una storia vera, dunque, e lo fa per mezzo della voce di un bambino, che assieme alla guerra, sentita più che vissuta, riporta un guazzabuglio di emozioni, di smarrimento, paura, gioia, mancanza, affetto, accoglienza; e fame.

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Le illustrazioni in grafite hanno il dono di raccontare una storia che è sempre in viaggio. Il tratto neorealista conduce per mano al cinema e di quel cinema ricorda la realtà, una realtà fatta di movimento: si spostano e viaggiano i bambini, si muovono impauriti e smarriti per sfuggire alla vasca da bagno; si muovono le mani operose delle mamme, delle zie, dei nonni che impastano, versano, infornano il pane, sul quale i bambini (il bambino che narra assieme a suo fratello) segnano con un ‘W’ per riconoscerlo.

Io e mio fratello facevamo la W che avevamo visto tante volte nelle scritte sui muri che dicevano W i partigiani.

Tre in tutto di Isabella Labate e Davide Calì - 2018, Orecchio acerbo
Tre in tutto di Isabella Labate e Davide Calì – 2018, Orecchio acerbo

E poi ritornano, alle loro case, dove ad aspettarli non trovano quattro pasti al giorno, o la cioccolata calda; li accoglie una miseria che avevano dimenticato, ma lo stesso affetto e la stessa forza che li aveva condotti, a costo della separazione e della lontananza, con coraggio e fiducia verso altre case, altre famiglie. Ecco, Tre in tutto, è, più di ogni altra cosa, una storia di coraggio e fiducia.  Che ci siano stati davvero da una parte e dall’altra, questa consapevolezza, sortisce lo stesso effetto, accogliente, di un abbraccio.


Una nave di nome Mexique, di Maria José Ferrada e Ana Penyas, scioglie invece quell’abbraccio, e lascia nella schiena un senso di amarezza.

una storia vera avvenuta molti anni fa che però ci parla della solitudine, della tristezza e della paura di chi affronta un viaggio, lasciando la propria terra e la propria famiglia con una speranza in tasca, quella di trovare un posto sicuro, e poi riabbracciare i propri cari, e invece non può far altro che sopravvivere.

Una nave di nome Mexique di Maria José Ferrada e Ana Penyas
Una nave di nome Mexique di Maria José Ferrada e Ana Penyas – 2019, Edizioni Clichy

A raccontarla la voce di una bambina, lei in tasca ha una canzone. Sbocciano come i fiori tra i bambini della nave, dice, le canzoni, portano consolazione e sostegno. Parla di Repubblica. Si chiede cosa sia, e la assimila a un essere che sopra ogni altra cosa è libero.

Che cos’è la Repubblica?
La Repubblica è un casa.
La Repubblica è un pugno che si alza. Un uccello.

Le illustrazioni si basano sulle foto dei “bambini di Morelia” e della nave che li portò in Messico. I volti dei bambini le ricordano e ne comunicano la tensione, la paura. Sembrano ritagliati, quegli sguardi, e incollati in un contesto, su una Storia, che non riconoscono e che li smarrisce. Ho desiderato per loro un finale diverso, senza fare i conti con la realtà.

tre_in_tutto_1.jpgTitolo: Tre in tutto
Autore: Isabella Labate e Davide Calì
Editore: Orecchio acerbo
Dati: 2018, 36 pp. 15,00 €

 

9788867995998_0_0_531_75.jpgTitolo: Una nave di nome Mexique
Autore: di Maria José Ferrada e Ana Penyas
Editore: Edizioni Clichy
Dati: 2019, 32 pp. 17,00 €

John Gattoni, le indagini più famose

John Gattoni. Le indagini più famose, di Yvan Pommaux - 2018, Babalibri

Pelo folto e nero, occhi ben spalancati a non perdere di vista i dettagli, trench tono su tono con pantaloni cachi e immancabile cravatta a completare il look da investigatore, passo felpato, John Gattoni si muove sulla copertina di un volume elegante (con tanto di fettuccia segnalibro e dorso in tela) che raccoglie tre delle sue indagini più famose.

Yvan Pommaux compie un lavoro autoriale straordinario nella commistione di generi: il poliziesco si intreccia con la fiaba e non solo nelle citazioni esplicite: la madre disperata che bussa alla porta di Gattoni perché la figlia è scomparsa è quella di Cappuccetto Rosso; l’arcolaio antico è quello di Rosaspina; Il gioiello a forma di cuore è quello di Biancaneve… La commistione autentica avviene nei momenti, perfetti, di sospensione dell’incredulità, durante i quali in un contesto urbano e cittadino si muove completamente a suo agio John Gattoni, facendo ricorso agli strumenti tradizionali dell’attività investigativa come alle grandi fiabe classiche (raccolte sotto al titolo di I più celebri casi criminali) che consulta per trovare la giusta chiave interpretativa.

John Gattoni. Le indagini più famose, di Yvan Pommaux - 2018, Babalibri
John Gattoni. Le indagini più famose, di Yvan Pommaux – 2018, Babalibri

Le indagini di John Gattoni sono a fumetti ma non alla maniera classica dei fumetti: hanno l’andatura del noir cinematografico, con campi lunghi, adatti a rendere il movimento sequenziale nella scena, che corrispondono a illustrazioni su doppia pagina o a pagina piena; il testo è libero da confini grafici, che sono di solo sostegno, e si muove nella pagina con ampio respiro; i protagonisti richiamano volti noti dell’immaginario dell’infanzia.

Tra le tre indagini, la perfezione per me sta nel mezzo: Il grande sonno, meraviglioso caso, meravigliosa avventurache parla all’immaginario dei bambini, come dicevo, ma parla anche al mio e mi induce a sovrapporre il fiuto di John Gattoni con quello di Philip Marlowe, il volto dell’nvestigatore felino con quello di Humphrey Bogart. Il contesto fiabesco nell’ambito metropolitano elegante e retrò e la conclusione riepilogativa nel cammeo finale.

<em>John Gattoni. Le indagini più famose</em>, di Yvan Pommaux - 2018, Babalibri
John Gattoni. Le indagini più famose, di Yvan Pommaux – 2018, Babalibri

Non svelo nulla sui tre finali, sarebbe poco elegante trattandosi di indagini con delitto, anzi, aggiungo un ulteriore interrogativo alla vostra immaginazione: saranno aderenti ai finali lieti delle tre fiabe? O molto meno piacevoli, come accade nei polizieschi?

pommaux_john_chatterton_compil_couv_HD-1Titolo: John Gattoni. Le indagini più famose
Autore: Yvan Pommaux (Traduzione di Tanguy Babled)
Editore: Babalibri
Dati: 2018,128 pp., 22,50 €

Ci si vede all’Obse

A Stoccolma nell’estate del 1981 Annika trascorre le vacanze estive più drammatiche della sua esistenza. La famiglia di Annika era sul punto di partire per la campagna quando il fratellino atteso per l’autunno nasce prematuramente. Dalla giornata in cui la madre e il fratellino arrivano in ospedale, Annika affronta da sola, a suo modo, la tragedia in cui si ritrova tutta la famiglia. Il padre e la madre la affidano alle cure di un nonno premuroso e buffo, buona forchetta e con una passione per le api e i ritornelli cantabili, ma lei preferisce la solitudine in cui inconsapevolmente anche i familiari, proteggendola dalla verità, la confinano.Ci si vede all'obse

Annika ha una caratteristica di cui va fiera: sa raccontate le bugie. Se ne inventa sempre di nuove e intricatissime e lo fa perché le bugie sono senza dubbio più intriganti e fantasiose della realtà. Anche per questa ragione non fatica a fare amicizia con un gruppo di ragazzi conosciuti per caso al parco dell’Osservatorio astronomico.  Un gruppetto di bambini e ragazzi variopinto: c’è il leader, una ragazza quattordicenne dal piglio brusco e dagli occhi verdi “da mostro”; c’è Foglia, un bambino di 9 anni, malnutrito e sudicio, c’è il ragazzo dai capelli vaporosi che ama il cucito e marina il campo scuola, c’è la ragazzina saggia e il figlio di metodisti che reagisce all’educazione ricevuta infilando un paio di bestemmie e qualche parolaccia in ogni frase che pronuncia.

E infine c’è Annika, ben lieta di tenere fede al patto che tiene unito il gruppo: non raccontarsi mai nulla della propria vita. Ciondolano nel parco e per le strade di Stoccolma giocando a obbligo o verità, ma mai nessuno propende per la verità, che tutti rifuggono anche a costo di compiere gesti pericolosi, rischiosissimi.

L’estate trascorre e Annika non riesce a raggranellare il coraggio per andare a far visita alla mamma e al fratellino. Si interroga e si mette alla prova ma non riesce a compiere il passo che la condurrebbe dritta alla realtà.

Quando l’estate è quasi finita lo è anche il romanzo e gli eventi sembrano essere sull’orlo di un precipizio. In ospedale le cose si complicano in maniera preoccupante, mentre un “obbligo” molto rischioso mette a repentaglio vita e amicizia. Con un lessico asciutto e diretto, uno stile senza fronzoli e una protagonista bugiarda, Cilla Jackert ci racconta una storia squisitamente vera che si può leggere o ascoltare, io l’ho ascoltata dalla voce di Eleonora Calamita (audiolibro disponibile in collaborazione con Il Narratore Audiolibri).

Ci si vede all'obseTitolo: Ci si vede all’Obse
Autore: Cilla Jackert (traduttrice Samanta K. Milton Knowles)
Editore: Camelozampa
Dati: 2018, 200 pp., 11,90 €

Lo trovate tra gli scaffali del Giardino Incartato

Premio Orbil, i 18 finalisti

Un paio di mesi fa ho preso una delle mie solite decisioni: elenco dei libri finalisti per il premio Orbil alla mano si legge e si scrive!

Perché? Perché considero l’Orbil uno dei premi più seri nel contesto della letteratura per l’infanzia in Italia e perché sono fatta così, mi imbarco subito sulla nave dei miei entusiasmi.

Qui di seguito i libri finalisti. Per ciascuno di essi la mia recensione; presto i titoli saranno tutti cliccabili.

Albi illustrati
Il sentiero, Marianne Dubuc, trad. Paolo Cesari, Orecchio Acerbo
Tre in tutto, Davide Calì, ill. Isabella Labate, Orecchio Acerbo
Tempestina, Lena Anderson, trad. Laura Cangemi, Lupoguido

Divulgazione
Alla scoperta delle immagini, David Hockney e Martin Gayford, ill. Rose Blake, trad. Angela Dal Gobbo, Babalibri
Lupinella. La vita di una lupa nei boschi delle Alpi, Giuseppe Festa, ill. Mariachiara Di Giorgio, Editoriale Scienza
Universi. Dai mondi greci ai multiuniversi, Guillaume Duprat, trad. Lucia Corradini, L’ippocampo

Balloon
Macaroni!, Zabous, ill. Thomas Scampi, trad. Emanuelle Caillat, Coconino Press
John Gattoni. Le indagini più famose, Yvan Pommaux, trad. Tanguy Bbled, Babalibri
Io sono mare, Cristina Portolano, Canicola

Narrativa 6/10
Katitzi, Katarina Taikon, ill. Joanna Hellgren, trad. Laura Cangemi e Samanta K. Milton Knowles, Iperborea
Il bambino dei baci, Ulf Stark, ill. Markus Majaluoma, trad. Laura Cangemi, Iperborea
Le avventure di Augusta Snorifass, Chiara Carminati, ill. Clementina Mingozzi, Mondadori

Narrativa 11/14
I figli del re, Sonya Hartnett, trad. Claudia Manzolelli, Rizzoli
Niente Paura Little Wood!, Jason Reynolds, trad. Giuseppe Iacobaci, Terre di mezzo
Ci si vede all’Obse, Cilla Jackert, trad. Samanta K. Milton Knowles, Camelozampa

Young Adult
Il pavee e la ragazza, Siobhan Dowd, ill. Emma Shoard, trad. Sante Bandirali, Uovonero
La stanza del lupo, Gabriele Cima, San Paolo
La canzone di Orfeo, David Almond, trad. Giuseppe Iacobaci e Wendell Ricketts, Salani

Universi. Dai mondi greci ai multiversi

La prima grande domanda, seconda forse solo a “come sono nato?”, è “com’è fatto il mondo? Cosa c’è in cielo?”. In parole più adulte sarebbe: com’è fatto l’universo?

Che poi tra il mistero della vita e quello dell’universo il legame è fortissimo, sono due facce della stessa curiosità: cosa c’era prima di me, cosa ci sarà dopo di me? Cosa c’era prima della Terra? Cosa ci sarà dopo?

E tutto quello che sta nel mezzo è l’unico metodo oggettivo e analizzabile per trovare (ipotizzare) qualche risposta. Ci provano, con l’universo, gli uomini, fin dal momento in cui vi è traccia scritta della propria curiosità, quindi si suppone da ben prima. I filosofi lo descrivono e ne dissertano adattandolo alla propria visione teorica, parlano spesso di un universo che non risponde a leggi fisiche ma si ‘concretizza’ in un ideale. Affascinante, ma molto complesso.

<em>Universi - Dai mondi greci ai multiversi</em>, di Guillaume Duprat - 2018 L'ippocampo Ragazzi
Universi – Dai mondi greci ai multiversi, di Guillaume Duprat – 2018 L’ippocampo Ragazzi

Non che quando entrano in campo la scienza matematica, l’astrofisica, l’astronomia, la geofisica, la meccanica quantistica, e la relatività di Einstein le cose si semplifichino…

Come parlare dell’universo, dunque, ai bambini? Di tutti gli universi che dall’aba dei tempi fino ad oggi sono stati immaginati, osservati, ipotizzati e quindi teorizzati?

Per mezzo di immagini e meraviglia, che possono diventare, e spesso lo sono, i due strumenti primi alla base delle scoperte scientifiche.

Guillame Duprat tesse dunque, attraverso immagini dall’attendibile validità scientifica, un viaggio attraverso la meraviglia e le meraviglie dell’universo di oggi, di ieri e persino di domani, con prospettive di nulla cosmico un poco spaventose, ma arrivo necessario e inevitabile, conseguenza naturale della domanda di partenza.

<em>Universi - Dai mondi greci ai multiversi</em>, di Guillaume Duprat - 2018 L'ippocampo Ragazzi
Universi – Dai mondi greci ai multiversi, di Guillaume Duprat – 2018 L’ippocampo Ragazzi

L’età consigliata dall’editore è 6-7 anni. Credo che la lettura di questo libro a sei anni sia prematura ma credo altresì che sia un libro che una bambina o un bambino di sei anni possano ricevere in dono e, pur non cogliendone tutta la complessità, essere attratti dalle finestre, dalle illustrazioni e fruirne poi fino a quando non divengano giovani adulti. Credo, quindi che non possa mancare nella libreria di casa, perché di bambini col naso all’insù, verso il cielo, a porre e porsi domande, non ne mancheranno mai.

UniversiTitolo: Universi – Dai mondi greci ai multiversi
Autore: Guillaume Duprat
Editore: L’ippocampo Ragazzi
Dati: 2018, 48 pp., 19,90 €

Niente paura, Little Wood!

Genie ed Ernie sono in vacanza dai nonni in campagna, in Virginia. I genitori devono partire per la Giamaica per una vacanza che li aiuti a ritrovarsi, a cercare di porre rimedio alla distanza che il tempo ha messo tra di loro (da qui il “devono”). Per i due fratelli lasciare New York per la Virginia rurale è uno strappo consistente in abitudini e contesto; per Genie non avere il wi-fi, per uno come lui che a Google pone almeno tre domande al giorno, è cosa inconcepibile, per Ernie non avere un pubblico nutrito a considerarlo fico, altrettanto fastidioso, ma tant’è. Senza fronzoli o periodi di adattamento i due fratelli si ritrovano a vivere in una campagna solitaria, con una nonna energica coltivatrice di piselli e un nonno cieco, che indossa sempre gli occhiali da sole e nasconde più di un segreto.

In quella che non tarda a diventare la routine dei due ragazzi, si inserisce una ragazza che subito fa breccia nel cuore di Ernie e che per Genie rappresenta una possibilità di rimanere connesso, di avere qualche risposta: a casa sua c’è il wi-fi. Ma anche una madre patologicamente ipocondriaca. Attorno a queste case popolate da sofferenze e misteri, boschi fitti e una natura che si conserva selvaggia e con la quale gli uomini interagiscono con ferina spontaneità (il nonno di Genie prima di diventare cieco era un cacciatore, così come a caccia, perfino di scoiattoli, va il suo migliore amico).

Genie è di natura curioso e molto empatico. Per una distrazione rompe una macchinina rossa, oggetto molto prezioso per la nonna; da questo imprevisto una scoperta amara, la morte dello zio in guerra, che sarà la maglia di aggancio tra lui e il nonno, che di quella morte non ha ancora maturato il dolore e per la quale si sente in colpa.

Un passo incerto dopo l’altro, Genie scopre che ogni adulto con il quale ha a che fare nasconde in sè molte fragilità e che esse paradossalmente possono rivelarsi terreno fertile tra l’età adulta e l’infanzia, la fanciullezza di cui lui è invece l’orgoglioso portatore. Con molta pazienza e altrettanto amore, riesce a far uscire il nonno dalla casa in cui si era recluso, riesce a darsi spazio, coraggio.

La principale maestria dell’autore, Jason Reynolds, è quella di rendere vere le voci di Genie, Ernie, del nonno; di non indugiare in ricami, di passare lievemente, invece, sulla realtà, con un tono e un timbro che induce il lettore ad addentrarsi in questi boschi, in cui i Wood, grandi e piccoli, tra intraprendenza e rischiosi riti di passaggio, fronteggiano e vincono le proprie paure.

81vExsHICrLTitolo: Niente paura, Little Wood!
Autore: Jason Reynolds (traduzione Giuseppe Iacobaci)
Editore: Terre di Mezzo
Dati: 2018, 328 pp., 14,90 €

Macaroni!

Per Romeo, undicenne di città, si prospetta una settimana di vacanza a casa del nonno,  che vive in una grigia cittadina belga, da solo, in una casa con l’orto, il porcile e nessuna televisione. Romeo scongiura il padre di risparmiargliela, ma la settimana dal nonno è programmata, decisa e necessaria. Il nonno si chiama Ottavio, segaligno e scorbutico alterna a borbottii in francese frasi e parole scandite a viva voce in italiano. “Maledetti!”, la più frequente. Rivolta soprattutto a chi manca di rispetto alla memoria.

Macaroni!, di Thomas Campi, Vincent Zabus - 2018 Coconino Press
Macaroni!, di Thomas Campi, Vincent Zabus – 2018 Coconino Press

E la sua, di memoria, custodisce i ricordi di una storia piena di sofferenze e sacrifici che stenta a riportare di sua sponte ma non si esime dal raccontare nel momento in cui gli si chiede: racconta di dita tagliate di proposito per recuperare i soldi necessari a curare il figlio (padre di Romeo), di dissenteria, di polvere nera che dal ventre buio della miniera sfugge per ricoprire tutto: i tetti, le strade, le piante, il cibo, i polmoni.

È la storia di un migrante, Macaroni!, della perdita delle proprie radici, della sofferenza della lontananza, dello sfruttamento, del razzismo, di tedeschi, di fascismi (di cui Ottavio si vendica chiamando ogni suo maiale Mussolini, perché non c’è nome più adatto per un maiale), del disprezzo, dei pregiudizi. Ma è anche la storia di tre generazioni di uomini, nonno, padre e nipote, che si intreccia e poi dipana da un avvenimento che segna il destino di tutti loro: un gesto di egoismo.

Macaroni!, di Thomas Campi, Vincent Zabus - 2018 Coconino Press
Macaroni!, di Thomas Campi, Vincent Zabus – 2018 Coconino Press

Pagina dopo pagina Ottavio di tanto in tanto si siede e sogna e le strisce vengono occupate da treni dai contorni sfumati, dal volto di una donna, dall’immagine di una madre che tiene in braccio un bambino e dalla voce disperata di Ottavio che invoca: Giulia!

E chi legge si chiede se sia la moglie, l’amore perduto prima del tempo. Se sia la storia di un abbandono. E infine comprende che sì, un po’ la storia di un abbandono lo è, nel momento in cui scopre che Giulia, la moglie di Ottavio, gli ha nascosto l’arrivo di una lettera d’assunzione come ferroviere in Italia, per il desiderio egoista di andare oltre confine, in Belgio, laddove tutto s’immagina sia meraviglioso; condannando Ottavio alla miniera, allo sradicamento.

Macaroni!, di Thomas Campi, Vincent Zabus - 2018 Coconino Press
Macaroni!, di Thomas Campi, Vincent Zabus – 2018 Coconino Press

Un graphic novel che incomincia con una tavola che alla luce della lettura anticipa quanto in maniera toccante sarà poi narrato: Il ricordo struggente di una terra perduta, la pianta di pomodoro; la bombola d’ossigeno cui è costretto Ottavio a causa della silicosi contratta in miniera; Ottavio alla finestra con le spalle basse, segnate dal rimpianto; il cassetto finalmente aperto, il contenuto svelato, con la lettera d’assunzione rimasta senza risposta.

Una settimana in Belgio con un “vecchio rompiscatole” per riannodare amicizia, amore filiale, storia. E per ricordare il valore insultante, e contemporaneo, di parole e atteggiamenti, modi e soprusi.

Macaroni-COVER-OK-DEF-570x771Titolo: Macaroni!
Autore: Thomas Campi, Vincent Zabus (Traduttore E. Caillat)
Editore: Coconino Press
Dati: 2018, 143 pp., 20,00 €

Io sono Mare

Io sono Mare è il nuovo volume della collana Dino Buzzati, dedicata ai lettori più giovani di Canicola Edizioni. È un racconto breve a fumetti realizzato da Cristina Portolano che racconta con tenerezza la scoperta e la ricerca della propria identità sessuale.

Io sono Mare di Cristina Portolano - 2018 Canicola
Io sono Mare di Cristina Portolano – 2018 Canicola

Mare è una bambina dal nome evocativo che non sarà detto ad alta voce se non nel pieno della storia, Mare nel mare, quando con il suo amico Franky, un pesce pagliaccio antropomorfo, lo attraversa per raggiungere un anemone, che è la casa di Franky, nel quale egli possa ritrovare la libertà, il suo posto, il suo ruolo.

Io sono Mare di Cristina Portolano - 2018 Canicola
Io sono Mare di Cristina Portolano – 2018 Canicola

Franky viveva in una boccia di vetro prima di partire per il suo viaggio onirico verso casa che incomincia con una metamorfosi che dall’essere munito di pinne e branchie lo porta a diventare un bipede con braccia e capelli. Mare lo accompagna, stanca di non poter toccare, scoprire, fare da sé. Non appena si tuffa nel mare si sente libera di esprimere se stessa, si toglie tutti i vestiti e si muove nell’acqua con naturalezza, respirando, parlando come in un sogno, in un mondo nuovo in cui non ci sono regole fisiche, ma solo altri elementi con i quali confrontarsi e da superare. Meduse e anemoni urticanti, palloni gonfiati, pesci in evoluzione.

Mano a mano Mare acquisisce consapevolezza di sé, degli altri, corre qualche rischio e si sveglia felice e cresciuta ed entusiasta di andare, di tornare al mare.

copertina_sitoTitolo: Io sono mare
Autore: Cristina Portolano
Editore: Canicola
Dati: 2018, 20 pp., 16,00 €

Lupinella, la vita di una lupa nei boschi delle Alpi

La lupinella è una pianta molto resistente, che si adatta anche a terreni aridi, bella di una bellezza selvaggia, con fiori a spiga rosa, lucenti.

Indugio sul ricordo che ho di questo fiore perché l’ho sempre avuto in mente mentre leggevo Lupinella di Giuseppe Festa, trovando tra la pianta e la lupa che ne porta il nome tanti incroci e scambi. Primo tra tutti il nodo primordiale e selvaggio di un animale fiero e coraggioso, resistente e bellissimo.

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Lupinella è una lupa che racconta di se stessa e della sua vita nei boschi delle Alpi, dal momento in cui viene al mondo a quando compie due anni. Dal tepore della tana, che condivide coi fratellini, alla vita di branco, con le sue regole ferree, dure, fino al confine con l’età adulta, la maturità, che attraversa esitante ma al contempo decisa, guidata dall’istinto che la conduce verso una nuova famiglia, una nuova avventura.

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La narrazione è avvincente; arricchita dalle illustrazioni di Mariachiara Di Giorgio e da riquadri informativi con gli approfondimenti di una lupologa esperta del Progetto Life Wolf Alps, Francesca Marucco, che racconta con molta semplicità e immediatezza la vita dei lupi ma anche il territorio in cui abitano, i pericoli che corrono.

In coda al libro alcuni giochi e attività per conoscere la natura esplorandola; schede di approfondimento sul ritorno del lupo sulle Alpi e sul progetto europeo Life Wolfalps e un bel poster con alcune illustrazioni del libro.

lupinella-cop---310-310Titolo: Lupinella
Autore: Giuseppe Festa, Mariachiara Di Giorgio
Editore: Editoriale scienza
Dati: 2018, pp. 64, 11,90 €