Il sentiero

La Signora Tasso è molto vecchia. Ma questo non lo si direbbe né dal portamento, né dal manto, bello grigio, folto. Che sia vecchia però si deduce da tutte le cose che ha visto e di cui conserva i ricordi sugli scaffali: una foglia, un pezzo di maiolica, un sasso molto tondo…

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La Signora Tasso ha una consuetudine: ogni domenica imbocca il sentiero che parte proprio dal suo giardino e si avvia verso la cima della montagna. Mentra avanza con passi quieti ma ben sicuri, incrocia i suoi amici di sempre. Per primo Federico, lo zigolo dalla gola bianca e poi Alessandro, per il quale strada facendo raccoglie dei bei funghi profumati.

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La Signora Tasso si prende il suo tempo, fa ogni cosa con calma, sorridente e sempre attenta al bosco che la circonda e che conosce molto bene non solo nei suoi sentieri, ma anche nei suoi suoni, profumi, colori. E un gatto, per di più con la testa arancione, non può passare inosservato al suo occhio attento. Capita che incontri qualche amico in difficoltà, allora, con la premura che la contraddistingue, si ferma, soccorre, e riparte.

Ma oggi si sente osservata. “Ce n’è per tutti e due, se hai fame.” La Signora Tasso è così. Divide tutto, perfino la merenda.

E Lulù, che non svela subito il suo nome ma si mostra molto sincero nel dirsi impreparato, ancora piccolo, accetta la merenda e chiede, si informa, con frasi piccine, curiose, esitanti. Da come socchiude gli occhi, da come poi intreccia le zampe, da come ancora torna a incupirsi, ecco, da tutto questo sottolineare inconsapevolmente ciò che dice, traspare il fortissimo desiderio di accompagnarsi alla Signora Tasso, verso la cima del Pan di Zucchero e il timore di non esserne capace, di non essere ancora pronto.

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E la Signora Tasso sa ascoltare tutto: quello che Lulù dice, quello che sottintende. E sa quando è il momento di lasciar fare al tempo, di non essere insistente.

Il sentiero di Marianne Dubuc è un albo delicato, che racconta con molta naturalezza la nascita e l’evolversi di un rapporto di amicizia, in cui la complicità matura letteralmente passo dopo passo; forse filosofico, forse addirittura capace di raccontare uno dei tanti sensi della vita, delle sue tante possibili direzioni.

Non è una parola che amo usare quella che invece ho scelto per definire Il sentiero, ma mi sono interrogata a lungo e ritengo sia la più adatta, se spogliata dalla banalità di cui la consuetudine la riveste. Si tratta di un libro dolce. Per la grazia delle sue parole, per la lievità delle sue illustrazioni, per quel Pan di Zucchero che è così meraviglioso raggiungere da soli, assieme.

266 Il sentieroTitolo: Il Sentiero
Autore: Marianne Dubuc
Traduttore: Paolo Cesari
Editore: Orecchio Acerbo
Dati: 2018, 68 pp., 17,50 €

Lo trovi sugli scaffali del Giardino Incartato, libreria per bambini e ragazzi di Roma, in via del Pigneto 303/c

2 risposte a "Il sentiero"

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