Alice nel paese dei diritti è un libro fatto da più persone, strutturato in modo che sia di piacevole lettura sia per bambini, cui per primi si rivolge, che per i genitori e gli educatori, che, mi auguro, vorranno mettersi in discussione (e alla prova, sfruttando i giochi e i laboratori proposti in coda) leggendo.

L’introduzione è di Daniele Novara, che chiude anche il libro con tre percorsi educativi volti a mettere le fondamenta per una cittadinanza che sia attiva. Centrale nell’introduzione e nella conclusione l’idea che i diritti (quelli dei bambini ma anche quelli degli adulti) vadano a braccetto coi doveri e su questa consapevolezza, che può essere anche giocosa e gioiosa, si possano innestare i presupposti per un cittadino conscio, accogliente e solidale.
Nella parte centrale, un testo di Jean Olivier Héron, scelto e rivisitato da Mario Lodi (con le illustrazioni di Pia Valentinis), in cui Alice esce, con piglio piuttosto entusiasta, dal Paese delle Meraviglie per compiere un viaggio altrettanto meraviglioso, con la compagnia talvolta scomoda della Regina di Cuori, attraverso la storia dei diritti dei bambini.

A tutt’oggi sono condivisibili le preoccupazioni di Mario Lodi che realisticamente parlava di un’infanzia negata e sfruttata, trattata con durezza da adulti indifferenti e noncuranti della dignità propria di ciascun bambino.
Ma c’è anche chi gli dedica cure, studi, attenzione: i genitori che li aiutano a crescere con il diritto a essere felici, gli educatori che sviluppano le loro potenzialità, gli amministratori che predispongono strutture e servizi per l’infanzia. Questo mondo esiste. Ed esistono quindi bambini che stanno bene al mondo, ed altri che, pur avendo difficoltà, sono aiutate a superarle. (Mario Lodi)
Una traccia di speranza dunque c’è in questa visione che abbraccia e all’abbraccio tende come metodo. L’abbraccio più protettivo è quello che racconti come si abbiano possibilità e diritti, proponendo ai bambini un libro che nero su bianco li metta in fila (riportando il testo della Convenzione dei diritti dei bambini, approvato dall’ONU) tutti e impegnandosi, da adulti, a rispettarli.
Chiudo con una citazione di Daniele Novara che mi pare perfetta per il nostro contemporaneo in cui è pressante la necessità di essere società civile attiva e consapevole.
L’accoglienza non significa voler conoscere pedissequamente la cultura del bambino straniero, quanto vivere una relazione che innesti fiducia, valorizzazione e capacità di trasformare i problemi in risorse. La varietà è ricchezza, possibilità di vedere le cose in altra luce, di essere attraversati da nuove energie.
Titolo: Alice nel Paese dei diritti
Autore: Mario Lodi, Daniele Novara, Pia Valentinis (ill.)
Editore: Sonda
Dati: 2018, 176 pp., 16,00 €